La cottura alla griglia, soprattutto della carne, produce sostanze cancerogene. È meglio cucinare i cibi a temperature più basse, per esempio utilizzando il vapore o il cartoccio.
Nel tè verde sono contenuti polifenoli dalle note proprietà anticancro chiamati catechine, che sembrano proteggere dai tumori della pelle, del colon, del polmone, del seno e della prostata.
Succhi,
spremute, frullati e centrifughe di
frutta e verdura, purché privi
di zuccheri aggiunti,
possono sopperire almeno in parte a uno scarso apporto di alimenti
vegetali nella dieta.
Il
pistacchio è il migliore spuntino offertoci dalla natura.
Una manciata di questi semi oleosi come merenda, a metà mattino o
il pomeriggio, risulta molto
nutriente e ricca di fibre e antiossidanti:
in effetti, tra tutti i tipi di frutta a guscio il pistacchio è
quello che assicura più benefici nutrizionali per caloria
“Non dimagrisco perché sono
intollerante alla maggior parte degli alimenti che mangio”
Questa
frase sta diventando comune a molti pazienti, che ci chiedono di
eseguire test per la diagnosi delle intolleranze, in maniera tale da
eliminare per sempre questi alimenti dalla loro vita. Il settore
legato alle intolleranze alimentari è in costante espansione e
abbiamo chiesto alle nostre biologhe nutrizioniste di fare chiarezza
sull’argomento.
LE INTOLLERANZE ALIMENTARI CI FANNO INGRASSARE?
La
verità è che le
intolleranze alimentari non ci fanno ingrassare, non ci impediscono
di dimagrire e soprattutto non ci fanno ammalare.
Il nostro staff sanitario non
effettua questi test e ora vi spieghiamo il motivo.
PRIMA
DI TUTTO COSA SI INTENDE PER INTOLLERANZA ALIMENTARE?
L’intolleranza alimentare è una reazione avversa dell’organismo verso determinati alimenti. A differenza di quanto avviene nelle allergie alimentari, questa reazione non coinvolge il sistema immunitario. Essere intolleranti vuol dire non riuscire a digerire un alimento, con la conseguenza del verificarsi di sintomi gastrointestinalie/o malessere generale, come colite o mal di testa.
COSA
PENSA LA COMUNITA’ SCIENTIFICA DEI TEST DI INTOLLERANZA?
Il proliferare di falsi test diagnostici per individuare le intolleranze alimentari ha generato negli ultimi anni molta confusione e false aspettative di dimagrimento nei soggetti in sovrappeso. Per aiutare i cittadini a riconoscere le bufale nascoste dietro al business dei falsi test, valutato in circa 3 milioni di euro, l’Associazione italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica – ADI, in collaborazione con le maggiori Società scientifiche (AAIITO, AIGO, AMD, ANDID, SIAAIC, SIAIP, SID, SINU, SINUPE e SIO) ha elaborato un decalogo validato dal Ministero della salute, consultabile sul sito anti-bufale della FNOMCeO (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri www.dottoremaeveroche.it).
Noi non effettuiamo test di intolleranze perché la maggior parte non sono scientificamente attendibili. Un esempio di “intolleranza vera” è il lattosio: in questo caso si tratta di mancanza/inefficienza dell’enzima lattasiche normalmente scinde il lattosio nei suoi due componenti assorbibili: glucosio e galattosio. Se l’enzima non c’è o non funziona il lattosio rimane indigerito nell’intestino e viene fermentato dalla flora batterica producendo gas e infiammazione per cui abbiamo gonfiore, diarrea, dolori e malassorbimento. Questo tipo di intolleranza si diagnostica con il Breath Test che permette di valutare la quantità di un certo gas espirato dopo l’assunzione di una soluzione lattosata.
La celiachia invece, è a metà tra intolleranza e allergia. In questo caso è coinvolto il sistema immunitario, infatti il corpo non riconosce la gliadina (frazione del glutine) e la attacca con gli anticorpi creando anche qui infiammazione, astenia, perdita di peso dovuto al malassorbimento ecc. e si va a diagnosticare con la ricerca degli anticorpi specifici e la biopsia dei villi intestinali.
PERCHE’ I TEST DI INTOLLERANZA SONO
PUBBLICIZZATI COME METODI DI DIMAGRIMENTO?
Questi test alimentari sono così diffusi e pubblicizzati come metodi di dimagrimento in quanto su un certo numero di alimenti, un soggetto risulterà quasi sempre intollerante a tutti i cibi ad alto contenuto energetico e ricchi in grassi saturi. Quindi viene consigliato di eliminare questi alimenti dalla dieta per risolvere l’intolleranza e ovviamente si dimagrisce.
COME COMPORTARSI IN CASO DI SOVRAPPESO E
SINTOMI DI INTOLLERANZA?
È inutile effettuare il test, con la speranza di poter perdere peso eliminando tutti gli alimenti positivi al test, infatti diete troppo restrittive possono creare ulteriori problemi nutrizionali e metabolici. Per dimagrire bastano dieta e attività fisica. Nel caso in cui si manifestano sintomi di presunte intolleranze, sotto la guida di professionisti del settore è opportuno cominciare ad annotare con precisione i cibi e le bevande consumate per identificare i possibili colpevoli dei fastidiosi disturbi.
La cellulite è un inestetismo comune a tante donne, colpisce indistintamente sia le giovanissime che le più adulte indipendentemente dal peso corporeo. Con questo articolo cerchiamo di capire se è possibile ridurre la cellulite o quantomeno prevenirla attraverso metodi naturali. Innanzitutto dobbiamo conoscere meglio il nostro “nemico”.
Come si manifesta e cos’è la cellulite?
La cellulite si può manifestare a diversi stadi in diverse aree corporee anche nello stesso soggetto.
Può essere caratterizzata come:
Edematosa: Associata ad un edema cioè accumulo di liquidi, soprattutto intorno alle caviglie, ai polpacci, alle cosce e alle braccia.
Fibrosa: Associata a fibrosi, ed è caratterizzata da piccoli noduli non percepibili al tatto e dalla cute a buccia d’arancia.
Sclerotica: Dove forma una sclerosi, cioè un indurimento dei tessuti associati a noduli di grandi dimensioni e placche.
Siccome si tratta di una condizione legata all’alterazione a livello sottocutaneo del tessuto adiposo, del tessuto interstiziale e dei vasi sanguigni più piccoli, esistono diverse cause che possono essere attribuite alla sua comparsa.
Come:
Un’alimentazione ipercalorica e di cibi ricchi di grassi e di sale, formano un accumulo di adipe localizzato e ritenzione dei liquidi.
Il fumo e l’alcol, il primo ha un’azione vasocostrittrice e aumenta i radicali liberi che peggiorano il microcircolo e aiutano ad accelerare l’invecchiamento cutaneo. Il secondo è molto calorico e favorisce la ritenzione idrica
Vita sedentaria, il tessuto muscolare cede e quindi si aggrava la situazione visiva della cellulite.
L’abbigliamento troppo stretto e scarpe troppo strette o con tacco troppo alto, causano cattiva circolazione comprimendo i vasi ed ostacolando il ritorno venoso e linfatico.
Essere in sovrappeso o obesi.
In fine, non bisogna sottovalutare i fattori ormonali, i fattori genetici, i disturbi del sistema micro circolatorio e alterazioni nel sistema linfatico
Quindi, come possiamo ridurre o prevenire la comparsa della cellulite?
Leggendo le cause si riesce già a capire che la soluzione non è immediata e che non esistono cure miracolose anticellulite ma un corretto stile di vita e un’alimentazione equilibrata fanno sì che tutti i disturbi legati alla cellulite possano essere prevenuti e ridotti.
Come possiamo ridurre o prevenire la comparsa di cellulite?
Quindi, come primo passo bisogna concentrarsi sull’eliminazione del tessuto adiposo in eccesso e sulla disintossicazione dell’organismo.
Se invece siamo normopeso allora bisogna agire sull’eliminazione di tossine e sulla ritenzione idrica:
Aumentare
il consumo di frutta e verdura (almeno 5 porzioni al giorno).
Preferire
gli alimenti freschi, ricchi di vitamine e sali minerali ad alto
contenuto di fibra, vitamina C, vitamina E e Potassio. Quest’ultimo
è
capace di contrastare il sodio, di conseguenza facilita
l’eliminazione dei liquidi in eccesso e delle sostanze di rifiuto.
Evitare
l’uso eccessivo di sale. Utilizzare le spezie in sostituzione che
presentano ulteriori effetti benefici.
Aumentare
l’introduzione di acqua, fino a 2 litri al giorno.
Evitare
il più possibile di stare seduti per molte ore e praticare
un’attività fisica per almeno un’ora al giorno.
Quindi vediamo che la soluzione esiste e come abbiamo capito lo stile di vita può condizionare il peso corporeo ma soprattutto per le presone normopeso uno stile di vita corretto può influenzare l’involuzione di tutti gli inestetismi che nessuna donna vorrebbe mai mostrare.
Nell’articolo precedente abbiamo capito perché è così importante la prima colazione, oggi invece cerchiamo di capire quali sono gli alimenti da preferire in modo da considerare la nostra colazione realmente sana ed equilibrata.
Su
quest’ultimo punto dobbiamo fare chiarezza, quando parliamo di
colazione equilibrata si devono considerare anche quelli che saranno
gli altri pasti della giornata, in modo tale da raggiungere il
corretto fabbisogno nutrizionale ed energetico che ci permette di
sostenere a pieno ritmo la nostra giornata, sicuri che non ci siano
carenze né eccessi.
Per
riuscire a raggiungere il nostro fabbisogno nutrizionale ed
energetico è importante che la colazione sia varia, che cambi ogni
giorno, in questo modo potremmo essere più sicuri di non incorrere
alle cosiddette “cattive abitudini”.
Cosa
è bene preferire a colazione?
Se
si preferiscono prodotti confezionati, è molto importante leggere
attentamente le etichette. Ad esempio, è possibile che al
supermercato si venga attirati da quella confezione di muesli sulla
quale sono riportate foto di ogni tipo di frutto, riccioli di
cioccolato e una donna felice perché è magra. Probabilmente si
tratta di un buon muesli ma per esserne certi dobbiamo guardare gli
ingredienti: “Banana fritta (quando la vediamo addizionata ad
olio), zucchero, olio, sciroppo di glucosio, sciroppo di amico di
mais, polvere di latte, ecc ecc…. No, grazie!”.
Un buon muesli ha solo pochi e semplici ingredienti: fiocchi d’avena, di frumento o d’orzo, semi di vario tipo, grano saraceno e soprattutto niente zuccheri aggiunti!
Questo
è solo un dei tanti prodotti da supermercato che si mascherano sotto
la scritta “LIGHT”, quindi anche se si scelgono prodotti
confezionati diversi dal muesli il segreto sta nel ricercare quelli
che hanno un elenco più breve di ingredienti, possibilmente senza
zuccheri aggiunti.
Se
invece si è più pratici in cucina, si possono preparare ottime
colazioni anche in casa.
In seguito suggerisco due ricette della dott.ssa Anna Fusco.
Una più semplice che richiede per la preparazione pochi minuti, un’altra per coloro a cui piace preparare manicaretti fatti in casa che richiedono un pochino di tempo in più. Entrambe sono molto golose, complete da punto di vista nutrizionale e adatte a tutte le età.
Porridge d’Avena
Ingredienti
50
g fiocchi d’avena
125
g acqua
125
g latte vegetale senza zuccheri aggiunti
1/2
mela
30
g mandorle
Un
cucchiaino di Cannella in Polvere
Un
cucchiaino di miele
Procedimento
Portare ad ebollizione l’acqua con un pizzico di sale
Versare i fiocchi d’avena in una tazza e rovesciare sopra l’acqua bollente
Mescolare e lasciar riposare in modo tale che l’acqua verrà quasi completamente assorbita dai fiocchi d’avena
Versare i fiocchi d’avena nel pentolino e cuocere per 5 minuti aggiungendo poco alla volta il latte vegetale
Terminata la cottura aggiungere la mela e le mandorle.
Completare con la cannella in polvere e il cucchiaino di miele
Un’altra ricetta molto squisita sono i muffin, che piacciono tanto anche ai bambini.
Muffin Mele e Carote
Ingredienti
500 g farina
200 g bacche di goji
50 g nocciole
50 g mandorle
200 g succo di mela
200 g latte vegetale
200 g carote
350 g mele (circa 3
mele)
Una bustina di cremor tartaro
La buccia grattugiata di un
Limone (da usare limoni non trattati)
Un pizzico di sale
Procedimento
Frullare le mandorle e le
nocciole con 100 g di bacche di goji
Grattugiare le carote e le
mele in due ciotole diverse
Versare in una ciotola la
farina, il succo di mela, il latte vegetale e le mele e mescolare
con un frullino
Aggiungere
la scorza del limone e il cremor tartaro
Aggiungere
le carote, le mandorle frullate e gli altri 100 g di bacche
Riempire
de pirottini con l’impasto e infornare a 180° con forno statico
Cuocere
per 30 minuti, verificare la cottura con uno stecchino
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